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dal sito di beppe grillo..., liberi di pensarla come volete

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frank.b.y.always
view post Posted on 9/4/2010, 18:34 by: frank.b.y.always
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Dal blog di Beppe Grillo

www.youtube.com/watch?v=CnKjkYBgnsU

I sindaci lumbard contro il governo



Quattrocento sindaci di altrettanti comuni della Lombardia sono scesi in strada oggi a Milano per protestare contro il patto di stabilità imposto dal governo. Questa misura di taglio della spesa pubblica premia gli scialacquatori e punisce i buoni amministratori, in particolare della Lombardia. Mortizia Moratti non si è unita ai sindaci. E come avrebbe potuto? Il bilancio di Milano è stretto parente di quello di Catania. Lo swap trentennale siglato nel 2005 ha già maturato una minusvalenza di circa 300 milioni di euro. I sindaci lombardi invocano il federalismo fiscale per poter amministrare adeguatamente le risorse del loro territorio. Lega ladrona, il sindaco non perdona.


Il Blog ha intervistato i sindaci:
Il patto di stabilità strangola i comuni (espandi | comprimi)
Blog – Ci spiega brevemente cos’è il patto di stabilità e qual è la proposta dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani)?
Sindaco – Il patto di stabilità dovrebbe servire all’amministrazione pubblica per ridurre il debito pubblico, com’è stato messo in atto adesso non va bene per i comuni che sono i comuni quelli che hanno le possibilità di poter spendere. Le faccio un esempio, il nostro è il comune di Castelleone in provincia di Cremona, ha un avanzo di amministrazione di 2.760.000 euro ma non può spendere 100 mila Euro per asfaltare le strade! E queste sono le contraddizioni del patto di stabilità, il patto di stabilità dovrebbe essere applicato a quei comuni che hanno i conti in regola, allora quelli sì dovrebbero rientrare e ridurre il debito pubblico. Quei comuni invece che hanno i conti in regola dovrebbero essere messi in grado di spendere i soldi che hanno.
Un comune virtuoso dal punto di vista contabile non può spendere i soldi che ha a disposizione che sono i soldi dei cittadini, soldi del comune di Castelleone, non sono soldi di trasferimenti dallo Stato e questa è la contraddizione del patto di stabilità.
Blog – E quindi qual è la proposta dell’ANCI?

Sindaco – La proposta dell’ANCI è quella di permettere ai comuni di spendere l’avanzo di amministrazione, di spendere le risorse proprie che ha a disposizione, il problema è nazionale, con il patto di stabilità è nazionale, i lombardi e quelli del nord sono quelli che hanno più problemi perché non avendo speso precedentemente, non essendosi indebitati precedentemente adesso si trovano in difficoltà a garantire i servizi e gli investimenti nei propri comuni.
Chiediamo di spendere i soldi dei nostri cittadini per delle opere che i nostri cittadini chiedono.
Blog – E perché questo non è possibile?
Sindaco – Non è possibile perché altrimenti usciamo dal patto di stabilità, il patto di stabilità è un equilibrio tra spese e ricavi di un comune e conseguentemente se non abbiamo la possibilità di individuare un percorso che ci permette di soddisfare le esigenze dei nostri cittadini in un comune perché i nostri comuni sono assolutamente virtuosi nel senso che non hanno spese fuori bilancio, chiediamo semplicemente di potere fare degli investimenti e di avere anche noi quelle opportunità che hanno alcuni sindaci di paesi naturalmente non del nord Italia. L’esempio tipico è Roma, perché specialmente i comuni medio piccoli perché io rappresento un comune di 20 mila abitanti, ci sono alcuni comuni della fascia intorno a noi che hanno addirittura dei soldi depositati fermi e bloccati, non possono spenderli perché altrimenti escono dal patto di stabilità.
Funziona così, con il patto di stabilità funziona che le entrate e comunque le risorse economiche che un comune ha un tesoreria per una parte possono essere utilizzate dal comune, per un’altra parte invece vengono utilizzate dallo Stato per ripianare il debito con la Comunità Europea. Quindi per esempio fatto cento quella che è la sua cassa, lo Stato le dicesse guarda tu puoi usare 40, 60 me li prendo io per ripianare il debito con la Comunità Europea. Il mio comune che noi siamo due comuni confinanti, Bareggio e Cornaredo, è un comune che lo scorso anno non ha rispettato i vincoli del patto di stabilità perché avevamo una scuola dell’infanzia da ultimare e se non avessimo violato il patto non potevamo consegnare la scuola, perché il meccanismo è legato ai pagamenti sulle spese del titolo II e cioè le spese per investimenti, manutenzione straordinaria strade, manutenzione ordinaria e straordinaria di tutto il patrimonio pubblico e quindi tutti gli edifici scolastici, tutta la parte che diceva il Sindaco Bassani è legata ai sistemi informativi, all’acquisto di arredi. Tutte queste spese rientrano in quei vincoli che sono quelli su cui esiste il limite
Blog – Cosa succede a un comune che non rispetta il patto di stabilità?


Il federalismo fiscale è una soluzione? (espandi | comprimi)
Sindaco – Ci sono alcune sanzioni, sono la riduzione del 30 per cento degli emolumenti degli amministratori, io questo mese guadagno netti 1.125 Euro come una categoria C che è un ex VI livello del comune praticamente, poi c’è una riduzione sui trasferimenti statali, i nostri ammontano a 69 mila Euro per quest’anno e altri aspetti, non è possibile accedere a mutui e c’è un equilibrio da raggiungere nel rapporto tra un meccanismo che viene individuato di tipo finanziario.
Noi ci siamo organizzati lo scorso anno in maniera tale da pagare le sanzioni perché ci mancherebbe altro, è un atto dovuto, ma non ridurre i servizi da erogare alla cittadinanza.
Abbiamo ricevuto un premio dallo Stato perché nel 2008 abbiamo rispettato il patto di stabilità per 2 mila Euro che è un risultato abbastanza difficile da conseguire e ci troviamo sanzionati per quei motivi che le ho detto prima. Quindi noi chiediamo che il patto di stabilità venga rivisto la possibilità quanto meno di utilizzare i residui che abbiamo a bilancio o gli avanzi di amministrazione, senza che questi contino all’interno del vincolo, cioè avere più possibilità di usare le risorse dei nostri cittadini per delle esigenze territoriali.
Il Sindaco Moratti, come diceva il Presidente Fontana, sceglie i tavoli istituzionali, noi li abbiamo provati tutti questi tavoli istituzionali!
Noi riteniamo che insieme a tutti gli altri sindaci questa è la strada giusta e abbiamo scelto questo tipo di strada, un sindaco di Milano ha un peso politico diverso, noi abbiamo capito che l’unione trasversale, perché non esiste qui rapporto tra centro-destra e centro-sinistra, sono sindaci e punto e basta.
Il federalismo fiscale supererà questi problemi ma solo che ci vorrà ancora qualche anno, una decina perché diventi concreto e poi sindaci oggi con grande dignità e fermezza sono in piazza proprio per rivendicare il fatto che molti comuni lombardi, ma non solo, virtuosi rispetto il patto di stabilità, senza chiedere aiuti o ripianare debiti come il comune di Catania che è fallito e che abbiamo dovuto poi pagare noi per rimettere in sesto, così come la sanità in Sicilia e tanti altri casi eclatanti come Roma. I comuni virtuosi e che hanno i conti in ordine chiedono di sforare per necessità assolute il patto di stabilità.

La presenza della Lega, la presenza di tanti Ministri del nord al governo sta già deviando un tiro, pensate che nel 2008 appena insediato il governo Berlusconi ha dovuto ripianare un debito di 500 milioni di Euro per le municipalizzate del comune di Roma, a Milano non viene permesso di sforare il patto di stabilità. Tanti sindaci non solo della Lega prendono coscienza del loro ruolo e della loro importanza e oggi sono in piazza per dire noi abbiamo i conti in ordine, vogliamo continuare a rispettarli, chiediamo anche di sforare il patto di stabilità che non porta a un indebitamento ma permette di fare opere e infrastrutture di cui i comuni non assolutamente bisogno
Il Sindaco Moratti dovrebbe stare più a contatto con i cittadini e con i sindaci del territorio per capire esattamente i problemi reali che la gente incontra tutti i giorni, quello di oggi è un atto politico anche forte che per certi versi non va contro il governo ma batte i pugni in modo forte e preciso, forse il Sindaco Moratti essendo già un po’ in difficoltà ha paura a fare questo gesto di grande coraggio ma di grande lealtà verso i cittadini che hanno votato lei come tutti gli altri sindaci presenti.
Quello di creare finalmente una coscienza all’interno dei sindaci del nord perché si prenda una posizione decisa tutti uniti, a prescindere dal colore politico che li connota, per dire che siamo stanchi di dover essere sempre noi a pagare il malgoverno di altri, nello specifico anche di alcuni amministratori locali perché non tutti amministrano in maniera corretta e in maniera positiva, ma anche dello Stato centrale.
E anche per dire che non vediamo l’ora dell’attuazione del federalismo fiscale, questa è anche una manifestazione che spinge in questo verso.


Moka alla rumena

www.youtube.com/watch?v=Yrz0KVLKh8o

L'omino con i baffi trasloca in Romania. Moka rumena. La Bialetti chiude gli stabilimenti di Crusinallo in Piemonte aperti nel 1919. I 120 dipendenti andranno in mobilità, l'anticamera del licenziamento. L'azienda si sposta dove il lavoro costa meno e, nel farlo, raggiunge migliaia di fabbriche italiane sovvenzionate con i soldi della UE. In realtà soldi nostri versati alla UE e trasferiti ai nuovi Paesi entrati nella Comunità per facilitarne lo sviluppo. I nostri imprenditori vanno là dove batte il portafoglio. Sovvenzionati dalla UE con le nostre tasse: circa 12/13 miliardi di contributi UE annui, di cui ci viene restituito il 60/70% con il risultato di mettere gli operai italiani in mezzo a una strada. Una follia economica che nessun partito condanna, chissà perché. Oltre al danno, arriva puntuale come una firma di Napolitano, anche la beffa. Infatti, le imprese che spostano la produzione quasi sempre vendono comunque il prodotto con il marchio "Made in Italy". Bisogna incentivare le aziende italiane a rimanere in Italia e proibire l'uso del Made in Italy a chi sposta la produzione all'estero.
 
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1869 replies since 20/7/2008, 20:42   31437 views
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