icing the puck giallonera

dal sito di beppe grillo..., liberi di pensarla come volete

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view post Posted on 16/4/2016, 15:38
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Domenica 17 aprile #iovotosi, di Alessandro Di Battista


http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2016/04/...menica-vota-si/
di Alessandro Di Battista

Domenica 17 aprile si vota, c'è il referendum sulle trivellazioni. Vediamo un po' di cosa si tratta. Attualmente la legge italiana già prevede un divieto di nuove trivellazioni in mare entro le 12 miglia dalla costa. Tuttavia Renzi e il PD, qualche mese fa, hanno modificato il codice dell'ambiente inserendo alcune paroline magiche utili alle compagnie petrolifere.
Queste sono state le paroline che hanno inserito: "I titoli abilitativi già rilasciati sono fatti salvi per la durata di vita utile del giacimento". Che significa? Significa che oggi, anche se è proibito trivellare entro le 12 miglia, le concessioni per l'estrazione di gas e petrolio in mare - anche entro le 12 miglia - potranno essere prorogate potenzialmente per sempre, per tutta la vita utile del giacimento, quindi fino a quando le società petrolifere lo vorranno. Renzi dice: perché non estrarre quel petrolio se le piattaforme già ci sono? Forse qualche distratto potrà pensarla come lui, il problema però è che queste piattaforme estraggono poco petrolio e gas, pagano royalties da fame all'Italia, e oltretutto oltre una certa soglia di estrazione annua non pagano proprio nulla allo Stato italiano. Quindi le compagnie petrolifere hanno tutto l'interesse ad estrarre poco ma per molto tempo, così pagheranno meno tasse e soprattutto non dovranno smantellare mai le loro piattaforme. E dovete considerare che smantellare una piattaforma petrolifera per loro rappresenta un costo, per la nostra società invece rappresenta una possibilità di nuovi posti di lavoro. Se domenica 17 vincerà il Sì, le piattaforme petrolifere entro le 12 miglia cesseranno di estrarre quando scadranno i loro contratti, quindi non il giorno dopo il referendum. Quindi non si perderanno posti di lavoro, e non aumenteranno le nostre bollette. Se vincerà il No o l'astensionismo, potranno estrarre per decine e decine di anni anche poco petrolio e gas all'anno e così non pagheranno le tasse, i rischi inquinamento aumenteranno anche perché molte piattaforme sono ferrivecchi e soprattutto non dovranno mai tirare fuori qualche milioncino di euro per smantellarle. Un esempio: se dovesse vincere il Sì, la piattaforma di trivellazione Rospo Mare, davanti alle coste abruzzesi, dovrà chiudere nel marzo 2018 e dovrà essere smantellata dalle aziende petrolifere stesse. In queste ore Renzi, un premier non eletto da nessuno, e Napolitano, uno che entra in Parlamento nel 1953 l'anno della morte di Stalin (sono 63 anni che lo paghiamo) vi invitano a non andare al voto. Lo scandalo di Trivellopoli ci ha fatto capire che sono le lobby che governano il Paese, non Renzi. Renzi difende la sua poltrona, quella che le stesse lobby gli hanno dato, e per questo vuol boicottare il referendum. In un Paese come l'Italia le trivellazioni non portano posti di lavoro, al contrario allontanano i turisti, non è un caso che un Paese che vive di turismo come la Croazia, abbia bloccato le trivellazioni nell'Adriatico. Domenica possiamo mandare un segnale a questi politicanti che non rispondono alle richieste dei cittadini. E' un'occasione per indicargli un altro modello di sviluppo, e per fargli capire che sono fossili dentro.

Renzie e Napolitano stanno coi petrolieri, #IoStoCoiCittadini

duemotivi


Renzie e Napolitano stanno dalla parte dei petrolieri e invitano al gesto antidemocratico dell'astensione al referendum del 17 aprile. Il regime del Bomba è stato instaurato poco più di due anni fa dall'allora bis-presidente Napolitano per difendere il sistema e gli interessi delle lobby, dei banchieri e dei burocrati europei senza alcuna legittimazione popolare. Da allora il premier non eletto da nessuno, i ministri (alcuni in palese conflitto di interessi), i viceministri, i sottosegretari e i parlamentari passacarte della maggioranza hanno fatto una decina di regali alle banche, hanno difeso le posizioni delle lobby del gioco d'azzardo, hanno distrutto la scuola, hanno reso leciti i licenziamenti di massa per favorire le multinazionali straniere, hanno tagliato brutalmente la sanità pubblica e favorito quella privata, hanno difeso i loro privilegi come le pensioni d'oro e le auto blu. Dei bisogni dei comuni cittadini se ne sono fregati. Non sono stati loro a metterli lì e si illudono di non dover rendere conto a loro. Grazie all'asservimento totale dei media hanno millantato a reti unificate un'Italia che ripartiva, che usciva dalla crisi, con nuovi posti di lavoro e meno tasse. Un'Italia inesistente, un falso da propaganda di regime a cui tanti si sono aggrappati per disperazione. L'Italia reale è un Paese che sta sprofondando nella povertà: secondo gli ultimi dati Eurostat abbiamo raggiunto il record di poveri di tutta l'Europa, superando la Spagna e persino il Portogallo. L'aumento dei poveri in Italia è il risultato più evidente e certificato delle politiche economiche del Bomba che favoriscono lobby, banchieri, petrolieri, finanzieri e multinazionali straniere.
Con lo scandalo Trivellopoli che è appena iniziato ma in cui è indagato un membro del governo (perchè De Filippo non è stato cacciato in dieci minuti come la Guidi?) e un ministro è già saltato, qualcosa è cambiato. Tutti hanno visto i meschini interessi dietro i provvedimenti del governo e il Bomba non può più farsi vedere in pubblico senza essere fischiato e contestato come a Napoli e Treviso.
Adesso boicottano in tutti i modi il referendum per fare l'ennesimo favore richiesto dai loro amici petrolieri, nel silenzio di Mattarella. Del futuro energetico dell'Italia e della salvaguardia del nostro mare interessa solo a noi cittadini. Vogliamo che il nostro mare rimanga pulito e i nostri bambini ci giochino dentro, che la fauna e la flora del Mediterraneo rimangano floride e che i turisti continuino a venire. Loro stanno con i petrolieri. Io sto con i cittadini!
Renzie e Napolitano vogliono che vi asteniate: altri due ottimi motivi per andare a votare SI'.
Tu da che parte stai? Dillo con un tweet!
 
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view post Posted on 30/4/2016, 12:14




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Il #PdAffonda nella piscina di Lodi

uggettipiscina

Affondare in una piscina non è facile, il Pd c'è riuscito. L'arresto del sindaco di Lodi, un renziano doc, braccio destro di Guerini vicesegretario del Pd, dimostra il fallimento della classe dirigente Pd e del partito del Bomba di garantire un governo onesto ed efficiente nelle amministrazioni locali. Le città italiane devono liberarsi della zavorra piddina di debiti, malaffare, corruzione e clientelismo. Il nuovo Rinascimento avrà origine nei Comuni. Il 5 giugno si vota per iniziare a ricostruire sulle macerie. Fuor dell'onestà non v'è salvezza!

di MoVimento 5 Stelle Lodi

Il sindaco piddino di Lodi Uggetti è stato arrestato per turbativa d’asta mentre un tecnico del comune ignaro di tutto, su richiesta del sindaco e del suo avvocato, formattava i loro pc per cancellare le prove.
L’asta incriminata riguarda il bando per la gestione delle piscine estive, recentemente assegnato alla Sporting Lodi, società che gestisce anche la nuova piscina coperta.

L'impianto incriminato voluto da Guerini: un mega fallimento
Partiamo proprio da questo nuovo impianto, voluto da Guerini nel 2007 e che si sta rivelando un grossissimo fallimento. Nel 2008 il comune di Lodi, ancora a guida Guerini, fece un bando per la costruzione e la gestione della nuova piscina comunale coperta di Lodi, in project financing.
L’assegnazione nel 2008 andó a una cooperativa, l’Iter coop di Ravenna. Precisamente il bando fu vinto dalla Sporting Lodi, società creata ad hoc per l’operazione di costruzione e gestione i cui soci erano Eurosporting di Novara (10%) e Iter coop di Ravenna, (90%) , cooperativa rossa che si sarebbe occupata della costruzione.

Ritardi, danni e penali a carico dei lodigiani
La grossa criticità era rappresentata dalla scelta del Comune di Lodi di farsi garante, con una fidejussione di oltre 13.000.000 di euro, di tutta l’operazione.
I lavori subirono fin dall'inizio ritardi ingiustificati: il M5S già nel 2014 inizió quindi ad esaminare la documentazione che evidenziava il totale disinteresse del Comune di Lodi verso la riscossione di danni e penali a fronte di questi ritardi, malgrado il contratto le prevedesse. Come se ciò non bastasse, il Comune di Lodi decise di sottoscrivere una convenzione in cui si impegnava a versare a Sporting Lodi 300.000 € all’anno per 35 anni. Come M5S già nel 2014 denunciammo queste incongruenze tramite un esposto alla Procura.

Uggetti, delfino di Guerini
Il Sindaco Uggetti viene considerato il delfino del suo predecessore alla guida di Lodi, quel Lorenzo Guerini, vice segretario nazionale del PD, che nel 2012 era cessato dalla carica. Uggetti è stato due volte Assessore del Sindaco Guerini, e a garantire la sua maggioranza in Consiglio Comunale c'è anche la lista civica "Nel solco di Guerini" diretta espressione politica del vice segretario PD.

Il disastro della piscina di Guerini
Nell'Ottobre del 2013 la piscina apriva i battenti, ma sin da subito vennero a galla le difficoltà in quanto il piano finanziario, sottoscritto da Guerini, su cui si basava tutta l’operazione, si dimostrava insostenibile per la Iter, che nel frattempo entro in concordato preventivo. A gennaio 2015, il comune di Lodi decide di provare a salvare l’operazione e acquista, per mezzo della sua partecipata Astem spa (del comune di Lodi per oltre il 99%) il 45% delle quote di Sporting Lodi dalla Iter, mentre l'altro 45% viene acquistato dal socio privato Sport 64, il restante 10% da ex dipendenti. Viene rinegoziato il mutuo e rivisto il piano economico finanziario. La stagione sportiva 2014/2015 si conclude con ingenti perdite, per oltre 500.000 euro, che si aggiungono ai 350.000 della stagione precedente. La stagione 2015/2016 comincia lo scorso settembre con non poche ulteriori difficoltà, nonostante le continue rassicurazioni del Comune il quale evidentemente si vede costretto a correre ai ripari.

Gli arresti
Dopo gli arresti di ieri è possibile ipotizzare che per aiutare la Sporting Lodi, che gestisce in perdita la piscina coperta e che quindi non é in grado di ripagare le rate di mutuo per garantire le coperture del Project Financing per la realizzazione dell'intervento, il Sindaco "piloti" il bando per la gestione delle piscine estive, attività che genera molti utili, al fine di avvantaggiare la stessa Sporting Lodi, partecipata indirettamente dal Comune stesso in cui l'Avv. Marini, arrestato anche lui oggi per lo stesso filone, era consigliere.

Le responsablità di Guerini
È possibile ipotizzare che per coprire i buchi di Guerini il sindaco attuale pilota un appalto che genera utili? Il M5S ha da sempre tenuto il fiato sul collo per questa gestione improvvisata delle risorse dei cittadini: davanti a tutti questi intrecci di responsabilità politiche, come poteva non saper nulla della difficile situazione finanziaria l'ex sindaco Guerini che è stato addirittura testimone di nozze del suo ex assessore Uggetti?
Guerini, se ci sei, batti un colpo. Noi non molliamo e continueremo a denunciare le irregolarità e la mala gestione del bene pubblico a causa di amministratore poco lungimiranti.
Se sono partite le intercettazioni su Uggetti, che hanno permesso di seguire passo passo le ultime vicende, è anche merito del M5S che ha illuminato chi oggi é accusato di turbativa d'asta.
Se illumini un ladro, lui non ruba più.
 
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La Grecia colonizzata dalla Troika



www.facebook.com/5stelleeuropa/videos/1705492449709756/




In caso non ve ne foste accorti qualche giorno fa si è celebrata la festa dell'Europa. Com'è stata la vostra? Meglio di quella dei cittadini greci, che si sono visti imporre nuove misure di austerità coincise con un'umiliazione sociale senza precedenti. Mentre i grandi leader inneggiavano a Robert Schuman (nel 1950 presentò il piano di cooperazione economica, la cosiddetta "Dichiarazione Schuman"), il parlamento votava altre misure lacrime e sangue per il popolo greco. Il tutto in vista dell'Eurogruppo nel corso del quale i falchi dell'austerity sono riusciti a negare per l'ennesima volta il taglio dell'immenso debito che grava sulla Grecia e hanno imposto un piano di contingenza in caso gli ellenici non riescano a rispettare gli inattuabili vincoli imposti. In altre parole, la Grecia deve necessariamente arrivare ad un avanzo primario del 3,5% del PIL entro il 2018. In caso ciò non accadesse (e non accadrà) verranno effettuati nuovi tagli. E' questa la vera festa dell'Unione Europea.

Christine Lagarde - ovvero il Fondo Monetario Internazionale - ha già dichiarato che un simile target non è economicamente e socialmente sostenibile. Quindi il piano di contingenza può essere considerato una realtà, il prossimo passo verso il definitivo strangolamento imposto dalla Troika. Licenziamenti, pressione fiscale alle stelle, privatizzazioni selvagge, distruzione di tutti i diritti sociali e ben dodici riforme del sistema pensionistico: il tutto condito dal recente studio della ESMT pubblicato da Handeslblatt, nel quale si evince come solo 9,7 miliardi di Euro su 216 dei primi due piani sono stati destinati al popolo greco, tutto il resto è andato a beneficio degli istituti finanziari. Nel dettaglio, 86,9 miliardi di Euro sono stati utilizzati per rimborsare vecchi debiti, 52,3 miliardi per il pagamento degli interessi e 37,3 miliardi per la ricapitalizzazione delle banche. È il cane che si morde la coda e poi mangia sé stesso.

Dopo aver agito come criminali in maniera indisturbata e aver fatto danni che richiederanno decenni di lavoro, il FMI ha voluto puntualizzare quello che per tutte le persone in buona fede è ovvio: "Raggiungere questo obiettivo non solo è molto difficile, ma potrebbe essere controproducente. Gli aggiustamenti fiscali della Grecia, in passato, non hanno funzionato a causa della mancanza di riforme strutturali. Non crediamo che sarà possibile raggiungere un 3,5% del PIL di avanza primario basandosi sulle imposte, sul taglio della spese e su misure una tantum. Lo sforzo ulteriore richiesto è credibile solo con una riforma fiscale e pensionistica. [...] Non ci aspettiamo che la Grecia sarà in grado di sostenere un avanzo primario del 3,5% del PIL per i decenni a venire".

Imporre obiettivi irraggiungibili per poi commissariare definitivamente il Governo non lasciando nemmeno una briciola di democrazia. E un lavoro lento, spietato e inesorabile. È il vero mestiere degli tecnocrati europei. C'è una voce preponderante nell'Europa dei festeggiamenti: quella dei tedeschi, consci del fatto che una rinegoziazione del debito costituirebbe un precedente che potrebbe impoverire la loro posizione predominante sulle economie del Sud (guarda l'intervista a Peter Hoppenheimer). Ovvero sulle economie che potremmo finalmente e definitivamente definire "colonizzate".

Intanto il Parlamento Europeo discute con ampio ritardo la questione, nonostante il Movimento 5 Stelle continui a combattere per rinnovare un equilibrio sostenibile. Grazie all'Euro e ad una moneta sottovalutata per la sua economia, la Germania accumula sempre più surplus commerciale e sta letteralmente cannibalizzando il mercato interno dell'UE. Per far funzionare il giochino dell'Eurozona i tedeschi dovrebbero trasferire gran parte del loro mostruoso avanzo verso investimenti nei paesi periferici (guarda l'intervista a Jacques Sapir) e aree economicamente depresse dell'unione monetaria. Ma la Commissione Europea non agisce e non pone in essere le sanzioni sancite nei regolamenti. Come al solito le regole e i memorandum valgono solo per i deboli.

La Grecia capitolerà umiliata ancora una volta, non ci sono e mai ci saranno prospettive di crescita fin quando non uscirà dall'Eurozona liberandosi dal cappio dell'Euro. Vedremo se i falchi del rigore vorranno essere così rigidi anche nei confronti della Brexit, quando saranno costretti a gettare la maschera e a "rinegoziare" uno statuto speciale per la Gran Bretagna dopo aver detto l'ennesimo no alla "rinegoziazione" del debito nel mediterraneo
 
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Così il Governo sta distruggendo le energie rinnovabili

https://youtu.be/dXz6iDphxHY

di Gianni Girotto, Portavoce MoVimento 5 Stelle Senato

Ancora una volta la bolletta elettrica diventa oggetto di speculazioni in cui i costi sono scaricati su consumatori, famiglie e imprese. La certificazione arriva dall'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico che nel comunicato pubblicato nei giorni scorsi conferma l'aumento del 4,3% della bolletta elettrica a partire dal 1° luglio.

Un aumento attribuito alla crescita dei costi di dispacciamento, cioè dei costi sostenuti per il mantenimento in equilibrio del sistema elettrico da Terna, l’ente, a maggioranza pubblica, che realizza gli investimenti sulla rete necessari per veicolare l'energia e che gestisce il mercato e l'attivazione delle centrali sulla base delle regole fissate dall'Autorità. Parliamo di un improvviso aumento di circa 300 milioni di euro nel solo mese di aprile 2016. Costi frutto di una nuova speculazione energetica che potrebbe costare alle imprese e alle famiglie oltre il miliardo di euro, e che il M5S al Senato ha denunciato con la presentazione di un'interrogazione. Un incremento del tutto ingiustificato. A guadagnarci sono i produttori di energia appartenenti alla famiglia dei fossili già favoriti dal Governo Renzi con lo sblocca trivelle e l'emendamento Total. Tali operatori si trovano a operare in regime di oligopolio nel mercato del dispacciamento, al quale è ancora precluso in modo discriminatorio l’accesso ai produttori da fonte rinnovabile.

Sia Enel che Terna (gestori delle reti su cui è fondato l’attuale sistema centralizzato di produzione di energia) erano presenti alla conferenza stampa tenuta da Renzi per mostrare che il suo Governo è impegnato con loro nelle rinnovabili. Quello che va dimostrato dal Governo però non è che vi siano progetti di grandi operatori privati, che hanno peraltro forte interesse al mantenimento di un sistema di generazione centralizzato, ma che vi sia una politica per lo sviluppo della generazione distribuita da fonte rinnovabile e per consentire a tutti gli operatori, inclusi quelli più piccoli, di operare in tale mercato. E i fatti dimostrano che il Governo non segue affatto tale politica per lo sviluppo delle rinnovabili. Infatti, nel 2015 rispetto al 2014 abbiamo perso il 9,6% di produzione da energia rinnovabile e tale trend, dati ufficiali alla mano, continua ad oggi a peggiorare. D'altronde, un segnale chiaro è arrivato dal fatto che quest’anno, per la prima volta dopo 15 anni, non si è svolta Solarexpo, la fiera italiana delle eccellenze internazionali dei settori innovativi delle rinnovabili e dell'efficienza energetica.


La retromarcia del settore green in Italia è il frutto della politica energetica del Governo Renzi che con numerosi provvedimenti, tra cui quello della riforma degli oneri nella bolletta, avente effetti sostanzialmente retroattivi, sta pesantissimamente ostacolando la strada alla conversione/efficienza energetica.


Una posizione sostenuta anche dalle Associazioni ambientaliste, dei consumatori e delle imprese di settore che è stata espressa nei giorni scorsi quando la maggioranza e il Partito Democratico hanno persino bocciato un emendamento da loro proposto, nell'esame del ddl sulla concorrenza in Commissione Industria Senato per ridare ossigeno al settore.
Tale emendamento, che noi invece abbiamo sostenuto, riguarda la riforma degli oneri nella bolletta elettrica, oggi lasciata al libero arbitro dell'Autorità, che quindi può decidere di fatto la politica energetica spodestando la funzione legislativa del Parlamento. Infatti dal 1 gennaio 2016 ha deciso di superare il principio del costo progressivo in bolletta che stimolava il consumatore a risparmiare energia (fino allo scorso anno chi consumava poco pagava di meno mentre chi consumava di più pagava proporzionalmente di più) per istituire una tariffa che all’opposto è in parte significativa fissa e quindi penalizza chi consuma poco perché si troverà a pagare significativamente di più, e favorisce chi consuma molto che si troverà a pagare di meno. Un principio che aiuta i produttori di energia fossile, i distributori e i gestori delle reti di trasmissione, ma che penalizza la sostenibilità e chi ha già effettuato o vuole effettuare la realizzazione di interventi di risparmio di energia come la sostituzione delle lampadine, degli elettrodomestici, o chi ha installato impianti fotovoltaici per l’autoconsumo. Per questo le Associazioni hanno chiesto al Parlamento di intervenire per correggere la situazione. E noi continueremo a lottare, ripresentando in aula tale emendamento.

Spieghiamo in parole semplici che il Governo e la maggioranza giustificano tale bocciatura affermando che comporterebbe costi ulteriori a carico della bolletta, ma omettono di dire che tali costi sono comunque minimi e sarebbero ampiamente compensati dai vantaggi che la crescita di questo settore genererebbe per l'ambiente e per la salute con la conseguente riduzione dei costi “esterni” (300 miliardi di euro all'anno a livello europeo), per l'economia con l'incremento dei posti di lavoro, per lo Stato con maggiori entrate fiscali e per i consumatori e per le imprese con la riduzione reale e tangibile del costo dell'energia. La proposta di legge presentata vuole tutelare il principio che paga di meno chi risparmia più energia, mentre il Governo vuole tutelare il potere dell’Autorità per l’energia di incrementare le componenti fisse della bolletta e quindi di rendere la bolletta in parte sostanziale indipendente dai consumi dei cittadini, svuotando di significato economico i comportamenti virtuosi e l’installazione di impianti per l’autoconsumo elettrico e l'autoproduzione di energia elettrica.

Questo comportamento del Governo non è tollerabile.


Il Governo non vede quando i costi delle bollette aumentano grandemente per le speculazioni del mercato del dispacciamento, che continua ad essere ingiustificatamente riservato alle fonti fossili.

L'assenza di una politica energetica e industriale del Paese non può continuare a essere scaricata sulla collettività attraverso l'aumento dei costi della bolletta elettrica per sostenere un sistema energetico centralizzato che deve essere superato. L’Energy Union, il principale documento sull'energia dell'Unione Europea, afferma nelle sue premesse che “dobbiamo prendere le distanze da un'economia basata sui combustibili fossili, con una gestione centralizzata dell'energia incentrata sull'offerta, che si avvale di tecnologie obsolete e si fonda su modelli economici superati.” Questo è un modello di sviluppo distorto, vecchio come i fossili. Un modello che non si concilia con la salute e l'ambiente perché inquina, che non sostiene la crescita economica e la competitività perché aumenta i costi di produzione per le imprese e riduce la capacità di acquisto dei consumatori. E' il modello dell'uomo solo al comando che non si accorge che il mondo sta cambiando e che l'era dei dinosauri è terminata, che la rivoluzione per la democrazia energetica è già una realtà realizzata dalle centinaia di migliaia di produttori di energia rinnovabile che il M5S difende, a cui dà fiducia e sostiene per costruire un modello energetico innovativo, rinnovabile, efficiente e decentrato.
 
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view post Posted on 5/8/2016, 18:45
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La matematica delle #epurazioniPd in Rai



https://www.facebook.com/movimentocinquest...54158241765813/



di Carlo Freccero, membro del Consiglio di Amministrazione della RAI

"La questione che si pone oggi dopo la decisione del Cda (su suggerimento del Presidente della Rai e di Campo dell'Orto, direttore generale) di cambiare alcuni giornalisti bisogna inquadrarla in un contesto ben preciso.
Oggi la Berlinguer che è l'ultimo momento di un telegiornale che parte addirittura da Curzi, lontani dagli anni 80 che era in qualche modo un formato un po' particolare di giornalismo di telegiornale che si chiama in gergo "esplicativo - interpretativo".





Questo modello che in qualche modo cerca di avere un punto di vista originale, diverso dagli altri, dal pensiero unico, viene fatto fuori. Questo è il dato di fatto. E perché viene fatto fuori? Il motivo è molto preciso. Siamo già in clima pre elettorale per il referendum costituzionale, che è un tema capitale. Bene, cosa è avvenuto? Il 3 agosto l'Agcom fa una verifica nei telegiornali nazionali dal 16 giugno al 15 luglio 2016 sul referendum costituzionale e scopre che il Tg 1 ha un 36,9% dedicato al "No" mentre il 60,9% al "Si". Il direttore di questo telegiornale (Mario Orfeo, ndr) è confermatissimo, mentre la Berlinguer che ha dati molto più oggettivi, ovvero, ha il "No" al 39,8% e ha il "Si" al 39,9% è stata cancellata.
Io non voglio fare propaganda. Voglio essere matematico, perché la TV è matematica. Capite subito da questo dato che c'è un elemento di disordine. Non solo, Masi (direttore del Tg2 epurato, ndr) ha la stessa situazione, 49,9% sul "No", 49,7% sul "Si". Bene, anche Masi viene fatto fuori. Il motivo è, queste nomine vengono fatte perché in qualche modo c'è una preparazione al referendum, perché Renzi teme di perdere il referendum (lo perderà).

L'altra domanda che viene fatta è se l'Ad ed il Presidente sono molto fedeli a Renzi perché in qualche modo li premia anche a livello di stipendio. La cosa degli stipendi ha dimostrato che nella Rai del passato chi era molto obbediente veniva premiato. Renzi non è più il principe assoluto come avete capito: il suo potere si sta disgregando. È chiaro che chiama d'accordo tutti quanti perché vuole assolutamente che ci sia una Rai su alcuni temi molto fedele. Vi racconto una cosa che ho detto in Consiglio di amministrazione: "Caro Campo Dell'Orto, sappi una cosa, che tu fra 3 mesi, se perde il referendum Renzi, sarai licenziato e pagherai i conti per tutti quanti. Sappi che lui, Renzi è una persona cattiva."
L'aggettivo buono e cattivo, me lo ha insegnato mia madre, si usano perché lui è cattivo. Lo vedi subito. Renzi è cattivo, proprio vendicativo e lavora sui clan. Non ha empatia. Una cosa che mi colpisce molto. Ha empatia comunicativa, ma non ha empatia umana. È una differenza enorme.
Pensate ogniqualvolta Renzi dice che la situazione economica va bene, il che è falso, vi dice: "guardate che abbiamo conquistato 500 mila posti di lavoro". Pensa le persone che non riescono a trovare lavoro e che di fronte a queste cifre si sentono ancora più umiliate, ancora più offese, ancora più disperate per cui aumenta il loro fallimento morale,ecc, pensa che cattiveria è. Ecco come si usa anche a livello psicologico la propaganda.
In che modo dovrebbero essere scelti i direttori di rete? Io mi rifaccio a quello che ho detto ieri in Consiglio di amministrazione, secondo uno schema che è stato già stabilito il 12 febbraio 2015 in cui attraverso, in qualche modo, come si fa anche in Francia, poi il potere politico interviene. Non ci sono modi oggettivi, ma attraverso i curriculum, attraverso delle presentazioni di fronte ad una commissione che esamina, si presenta un progetto e si valuta. Bisogna almeno in qualche modo cercare di perimetrare sempre l'arroganza del potere. È possibile con delle pratiche, con dei protocolli che impediscono che il potere abbia dei capricci e in qualche modo decida secondo la sua volontà cieca ed assurda.
Il potere sull'informazione invece è totale. Ecco perché credo che sia fondamentale la battaglia sull'informazione. Il vero problema è che occorre lavorare non solamente nella informazione della TV, ma su tutti i modelli, su tutti i media perché è importante il sistema integrato. Pensate ai giornali, ai quotidiani che informazione mainstream hanno. Bisogna lavorare naturalmente sulla Rete perché li c'è una forte propaganda e anche sulla tv. Capite benissimo che lavoro grosso bisogna fare. Sono appunti di riflessione fatti con un po' di stanchezza, ma spero con un po' di chiarezza e per farci coraggio e per dire alla fine, stai tranquillo che non ci sarà sempre la sconfitta, potrebbe esserci anche la vittoria. Grazie.
 
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view post Posted on 23/8/2016, 17:57
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L'Euro rovina d'Europa. Parola di premio Nobel


di MoVimento 5 Stelle


[IMG]L'Euro rovina d'Europa. Parola di premio Nobel[/IMG]

Joseph Stiglitz, premio Nobel per l'economia: "Nelle democrazie dell'Eurozona, l'ostilità verso la moneta unica sta degenerando in un'ostilità verso il più vasto progetto dell'Europa Unita e dei suoi valori costituenti".
Secondo l'economista statunitense, l'Euro è incapace di risolvere le crisi sistemiche dei paesi dell'Eurozona, acuisce le disuguaglianze e mina alla radice quello che alle origini doveva essere un progetto di vera e reale cooperazione tra popoli.
Per il Movimento 5 Stelle l'unione monetaria è una "costruzione" priva di fondamenta che si è rivelata, nel corso degli anni, uno dei grandi mali dell'Unione Europea. Inutile citare le frasi di ex presidenti del Consiglio italiani secondo cui "con l'Euro avremmo lavorato un giorno in meno e guadagnato come se avessimo lavorato un giorno in più".
Al contrario, i vincoli oggi rappresentati da quella unione monetaria (e il sistema di Governo dell'Eurozona che si portano dietro) sono divenuti il vero ostacolo da superare, le catene da rompere per rilanciare il dialogo tra popoli con economie e strutture sociali profondamente diverse.
Oggi, chi si ostina a difendere la moneta unica, è il più grande anti-europeista della storia.
Il Movimento 5 Stelle conferma la sua posizione: è imperativo far scegliere al popolo sovrano - all'intero popolo italiano - il destino del progetto Euro attraverso lo strumento referendario.
Come abbiamo più volte spiegato, l'introduzione dell'Euro ha bloccato il cambio tra 19 economie profondamente diverse e ha creato dei grandi vantaggi competitivi soprattutto per uno, la Germania. I tedeschi sfruttano una moneta molto sottovalutata per la loro economia, attraverso la quale stanno accumulando un surplus commerciale eccessivo ai danni degli altri Paesi dell'unione monetaria. Surplus che, tra le altre cose, viola le stesse regole sulle partite correnti dell'Unione Europea.
Nella periferia dell'Eurozona al contrario, non potendo svalutare la moneta, vengono imposti abbattimenti dei salari tramite le riforme. Questo impoverimento del ceto medio pilotato da Bruxelles e Francoforte, assieme all'incapacità di risolvere il problema migrazione e sicurezza, sta pericolosamente veicolando consenso verso gli estremismi politici, dai quali il Movimento 5 Stelle si è sempre distinto con il suo approccio propositivo, costruttivo e post ideologico.
La modifica dei vincoli europei - che dovrebbe riformare l'eccessiva rigidità di alcuni regolamenti - è volutamente ferma al palo. Il Governo italiano si è abbondantemente dimostrato incapace di cambiare marcia a livello europeo, inchinandosi sia a Bruxelles come a Strasburgo al volere dei poteri forti, delle lobby, delle banche e, in generale, smerciando favori ad amici di amici. Ricordiamo che Renzi (e quindi l'Italia) ha addirittura avuto - secondo il principio della rotazione e subito dopo la sbornia del 40% - la presidenza semestrale del Consiglio dell'Unione Europea. Qualcuno se n'è accorto?
Tutto questo è avvenuto mentre tanti, troppi cittadini hanno sofferto e continuano a soffrire dei sintomi economici negativi di questo imbarazzante stallo. Quelli italiani, in particolare, pagano la non credibilità di un esecutivo mai eletto e mai all'altezza delle aspettative.
Anche per questo oggi parlare di Euro, di soluzioni alternative e in generale il prepararsi tecnicamente all'uscita dalla moneta unica non deve essere considerato come un atto sovversivo, ma di responsabilità politica.
 
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view post Posted on 4/4/2021, 16:59
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granatiere granitico

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...mosca cocchiera...

lo sono...ieri ho scritto di mancata fornitura di dosi di vaccino anticovid sulla pagina fb del Papa...ed oggi ha parlato di vaccini
 
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view post Posted on 19/4/2021, 22:24
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granatiere granitico

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Beppe Grillo difende il figlio accusato di stupro...

sia pel padre, eppur anche pel figliuolo,
l'onanismo avrebbe scansato ogni duolo...
 
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